La liturgia del Vaticano II

Il percorso del Consilium dalla costituzione conciliare alla preghiera delle chiese (1963-1969)
MASSIMILIANO PROIETTI
Testi, ricerche e fonti 74
Marietti1820, Bologna, 2025
pp: 460
Paper € 33.00
ISBN: 9788821161087

Il 4 dicembre 1963 veniva approvata la costituzione del Concilio Vaticano II sulla liturgia, Sacrosanctum concilium, avviando una riforma a lungo attesa e desiderata. Il documento, la cui preparazione aveva giovato dei decenni di attività del movimento liturgico e della timida azione di riforma intrapresa durante il pontificato di Pio XII, apriva infatti la strada a una nuova stagione di rinnovamento liturgico. Dell’inizio di questa stagione – durante la quale la vivacità della prassi celebrativa delle comunità accompagnava l’entusiasmo per il concilio ancora in corso e, allo stesso tempo, preoccupava la Santa Sede per le implicazioni che ciò avrebbe potuto avere nella prima ricezione del Vaticano II – ancora molto rimane da portare alla luce.

Il volume, quindi, accompagna chi legge attraverso quella ingarbugliata successione di eventi che hanno condotto nel 1964 all’istituzione del Consilium per l’applicazione della costituzione sulla liturgia e, nell’arco di cinque anni, alla raccolta dei primi frutti della riforma ma anche, nel 1969, alla soppressione di quello stesso organismo, nel quadro di un’inversione di tendenza del pontificato di Paolo VI che lasciava presagire i tentativi di normalizzazione che ne sarebbero scaturiti.
La liturgia, così, divenne il banco di prova del post-concilio e, nella sua ritrovata centralità, contribuì a delineare il futuro del Vaticano II.

Massimiliano Proietti ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Alta scuola europea per le scienze religiose Giuseppe Alberigo.
Studioso del cristianesimo e in particolare della liturgia attraverso le diverse epoche storiche e fino alla contemporaneità, ha pubblicato su questo tema diversi articoli e contributi. 

Attualmente, svolge la sua attività di ricerca nella Fondazione per le scienze religiose di Bologna e l’Università di Modena e Reggio Emilia