Presentazione del volume "La disputa messianica"
10 novembre 2025 | Bologna, via S. Vitale 114
In occasione della pubblicazione del volume, la Fondazione per le scienze religiose è lieta di annunciare la presentazione di La disputa messianica. Farisei, sadducei e la morte di Gesù (Adelphi, 2025), dello storico e biblista Israel Knohl, professore presso la Hebrew University of Jerusalem.
L'incontro avrà luogo nella sala seminari della sede FSCIRE in via S. Vitale 114 (BO), alle ore 17.00 di lunedì 10 novembre 2025.
Insieme all'autore sarà presente Margherita Pepoli, traduttrice del volume.
Interverranno anche:
- Laura Bigoni – Dipartimento di Studi di Biblici dell'Univeristà di Friburgo;
- Claire Maligot – Fondazione per le scienze religiose
- Alberto Melloni – Università di Modena e Reggio Emilia/Università di Tel Aviv
Sarà possibile assistere alla presentazione del volume anche da remoto, tramite la piattaforma Zoom.
Per ottenere il link e ulteriori informazioni, contattare: segreteria@fscire.it
_______
Il volume
Israel Knohl riporta l’attenzione su una fase poco indagata del processo a Gesù: non l’incontro con Pilato, ma la disputa precedente tra farisei e sadducei sull’identità messianica di Cristo.
Seguendo il lungo sviluppo di due correnti opposte del pensiero biblico, quella messianica e quella antimessianica, l’autore mostra come esse giungano a uno scontro decisivo proprio nel giudizio su Gesù. I farisei, interpreti di una visione “popolare”, credono nell’avvento di una figura eccelsa capace di restaurare la grandezza della casa di Davide e, pur non riconoscendo in Gesù il Messia atteso, restano legati a una prospettiva filomessianica.
I sadducei, invece, rigettano il messianismo stesso come idea blasfema, negando la resurrezione dei morti e ogni nozione di premio o castigo, in nome di una distanza incolmabile tra il divino e l’umano.
Knohl dimostra così che il giudizio su Gesù spettò proprio ai sadducei, allora egemoni nel Sinedrio, e che le radici teologiche della sua condanna sono da ricercare in un conflitto interno al giudaismo, non in un contrasto tra giudaismo e cristianesimo nascente.
In questo modo l’autore smonta secolari stereotipi e attribuzioni di colpa collettiva, liberando il “popolo ebraico” dall’antico marchio di deicidio.