Giuseppe Dossetti

In occasione del decennale della morte di Giuseppe Dossetti, la Piccola officina di videostoria ha colto l’opportunità per un’ampia inventariazione di un patrimonio custodito in gran parte presso gli archivi delle Teche Rai, in parte da amici, conoscenti, discepoli, e per un allestimento di queste storie in una videomostra pensata come un itinerario biografico. Giuseppe Dossetti ha raccontato a diversi destinatari e in tempi diversi alcuni tratti della sua vita: l’ha fatto in occasioni pubbliche e private, su sollecitazione di amici o di studiosi, a volte per spiegare, altre per dar conto del suo percorso davanti a Dio dentro la storia. Questo materiale è ora nelle Teche Rai, nell’archivio di FSCIRE, in mani di persone che l’hanno salvato quasi per caso.
Il patrimonio documentario in video e in voce di Dossetti assume una dimensione non trascurabile del suo archivio. Si tratta di una cospicua documentazione costituita da registrazioni magnetiche, a cui vanno aggiunti filmati televisivi, pellicole, scatti che Dossetti accetta o subisce nel corso delle sue predicazioni o interventi pubblici.

Il percorso della mostra si sviluppa sui cosiddetti assi portanti della vita di Dossetti, dai discorsi sul discepolato alla riflessione sulla criticità ecclesiale, dall’eucaristia all’attenzione continua alla Scrittura, rendendo la distanza fra la vulgata luogocomunista sul personaggio e la realtà complessa di un protagonista del Novecento dell’Italia e della chiesa.

Un patrimonio di grandi proporzioni quantitative e qualitative. Un materiale che merita di essere ascoltato, visto. Vi si trova in una carrellata discontinua, eppure densa, la vita di Dossetti, come in una collezione incompiuta di reperti: proprio come frammenti di un racconto autobiografico.

Nell’ambito della videomostra, Alberto Melloni e Fabio Nardelli hanno ideato e realizzato lo spin off Giuseppe Dossetti. Frammenti di un racconto autobiografico, un ulteriore racconto videostorico che è stato offerto al visitatore attraverso la voce del protagonista. Il suo itinerario esistenziale è interamente ripercorso: dall’infanzia a Cavriago nel periodo postbellico agli studi a Bologna, dall’esperienza di assistente all’Università Cattolica di Milano all’impegno nella Resistenza e nel Cln, dall’attività ai vertici della Democrazia cristiana al ruolo da protagonista nella Costituente, dalla fondazione dell’Istituto per le scienze religiose di Bologna alla candidatura a sindaco contro Dozza, dall’ordinazione monastica all’impegno nel Vaticano II, di fianco al vescovo Giacomo Lercaro, dal ritiro in Terra Santa fino alla sua ultima battaglia in difesa della Costituzione nel 1994. Il racconto si conclude con un lacerante finale nel quale un giudizio apparso anonimo nel 1991 su «Il Regno» suona come una lucida cronaca del futuro.

La mostra è stata realizzata in collaborazione con le Teche Rai, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, patrocinata dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica è stata presentata a Genova, dal 25 settembre al 6 ottobre 2006 a Palazzo Rosso; a Reggio Emilia, dal 3 al 15 ottobre, ai Chiostri di San Domenico; aTorino, dal 14 al 26 novembre, al Sermig Arsenale della Pace, a Bologna, dall’11 dicembre 2006 al 7 gennaio 2007 a Palazzo d’Accursio; a Milano, dal 13 al 24 febbraio 2007 alla Fondazione Giuseppe Lazzati e a Ostiglia, dal 25 febbraio al 4 marzo 2007 al Palazzo municipale.