'The Times They Are A-Changin’. Il concilio Vaticano II – Mostra di arte e videostoria
16 ottobre 2025 – 6 gennaio 2026
A sessant’anni esatti dalla conclusione del Concilio Vaticano II, la Fondazione per le Scienze Religiose propone una esposizione visiva e documentaria su uno degli eventi più profondi e trasformativi della storia contemporanea della Chiesa.
La mostra “The Times They Are A-Changin’. Il Concilio Vaticano II. Mostra di arte e videostoria” sarà visitabile dal 16 ottobre 2025 al 6 gennaio 2026 negli spazi di Palazzo Pepoli – Museo della Storia di Bologna sito in via Castiglione 10.
Pensata nel quadro delle iniziative per il Giubileo del 2025, l’esposizione restituisce il senso di un concilio che seppe coniugare tradizione e apertura, dando forma a un linguaggio nuovo per la fede, per il dialogo con le altre religioni e per il rapporto con la modernità.
Il progetto espositivo, frutto della collaborazione tra il segretario di FSCIRE prof. Alberto Melloni, vicesegretario prof. Federico Ruozzi, Fabio Nardelli e Marta Scalabrini, propone un percorso di conoscenza e di esperienza, dove la storia si intreccia con le voci, le immagini e le espressioni artistiche di un’epoca di radicale cambiamento.
L’itinerario si apre con una ricostruzione dei giorni conciliari, attraverso documenti ufficiali, fotografie, filmati d’epoca e materiali provenienti dalle Teche Rai, che raccontano l’evento nel suo svolgersi pubblico e nel suo impatto sulle coscienze.
L’attenzione alla dimensione comunicativa del concilio, e in particolare al ruolo pionieristico della televisione, capace di portare nelle case degli italiani i segni di una Chiesa che si rinnovava, costituisce uno dei nuclei centrali della mostra.
Accanto alle fonti storiche, l’esposizione invita a riscoprire la forza simbolica dell’arte contemporanea. Opere di Lucio Fontana, Giacomo Manzù, Carla Accardi, Bruno Munari, Alberto Burri, Piero Manzoni, Mario Schifano, Jannis Kounellis, Carol Rama, Tano Festa, Emilio Isgrò, Arnaldo Pomodoro e altri protagonisti del secondo Novecento sono presentate non come illustrazioni della storia o della teologia del concilio ma, in quanto realizzate negli stessi anni, come mezzi capaci di restituire – attraverso linguaggi, materiali e forme diverse – il clima culturale e spirituale in cui il concilio maturò.
A completare l’allestimento, una colonna sonora d’epoca accompagna il visitatore nel contesto degli anni Sessanta, prendendo le mosse dal celebre brano di Bob Dylan (che dà il titolo alla mostra) e che ne sintetizza l’ispirazione più profonda: il tempo del cambiamento come occasione di rinnovamento, di dialogo e di speranza.
La mostra è realizzata con il contributo del Gruppo Hera, che rinnova il proprio impegno a sostegno della cultura e della valorizzazione del patrimonio storico e artistico del territorio.
